Un’altra sera a casa a masticare noia e surgelati
La tv vomita vacui colori, la luce dei pensieri è spenta
Programmerò il mio umore artificialmente e scriverò
Un saggio su come perdere
Tempo senza sprecare nemmeno un minuto
Vieni a farmi compagnia fiamma di carta, perditi
Con me nel labirinto di un monolocale
A coltivare il miraggio di stare con i piedi per terra
Sopra il pavimento di un quinto piano condominiale
E non so come ma arriverò puntuale
Mi manca un kilo di pace integrale
E due etti ci comprensione
E un cartone d' amore a lunga conservazione
Non rimane che fare la spesa
Continuare a pagare
Per quello che voglio e quello che non ho ancora
E non so dove ma arriverò puntuale
Oh che vasta scelta
Mi si presenta
Che sceglierò
Ma voglio di più
Per riempir la cesta
Che sceglierò
Vorrei essere io una volta
Scelto
«Sai di vivere una vita che è contronatura, dove il giorno è per la notte
Dove la paura va scacciata via in un attimo, in un gesto attento di quell’anima
un pò scura che ti Porti dentro. O forse è naturale inseguire il destino, perder l’innocenza per
sentirsi bambino e dalle facce appese alle circostanze fai un sorriso beffardo
e non ti accorgi neanche»
«…Di spalle o col viso rivolto alla mia ermeticità gravità
So di aver dio dentro, ma non è nient’altro che un piacevole stupro
Un fulmine, un fulmine dentro la schiena!»